giovedì 12 giugno 2025

Non cadere nella rete: goditi il tuo tempo!

Gran finale alla media Jona con il progetto “Un patentino per lo smartphone”


È arrivata alla quinta edizione la manifestazione legata alla sensibilizzazione degli studenti dell'IC 1 di Asti all’uso consapevole della rete.  Infatti, anche quest’anno gli alunni di prima media della scuola Jona, hanno salutato la fine delle lezioni con un immancabile appuntamento: l’assegnazione del “patentino” per lo smartphone.

Per prendere il patentino i ragazzi hanno dovuto imparare che scrollare e vedere molti video brevi inficia la plasticità del cervello, la loro capacità di concentrazione; che esiste una netiquette, ovvero un insieme di regole informali che disciplinano il buon comportamento di un utente sul web, specie nel rapportarsi agli altri; che occorre monitorare il tempo di utilizzo degli schermi, perché la percezione che se ne ha è spesso molto inferiore rispetto alla realtà; a non inviare né richiedere foto intime; a condividere le password con i propri genitori e a decidere insieme a loro quali app installare. Bisogna imparare a usare lo smartphone e il web senza essere usati da loro e per qualsiasi problema si può chiedere aiuto a un adulto. 


Il percorso educativo, che ha coinvolto insegnanti e genitori delle otto classi prime dell’istituto, è stato infatti realizzato grazie a un’iniziativa regionale nata dopo la legge del 2017 sul cyberbullismo.

I ragazzi, al termine del percorso, si sono sottoposti a un test. Chi lo ha superato ha conseguito la patente e per ufficializzare il momento sono intervenuti in rappresentanza delle istituzioni coinvolte nel progetto il sindaco Maurizio Rasero, l’assessora all’istruzione Loretta Bologna, la Polizia Postale, le referenti del servizio per le Dipendenze ASL AT, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Asti, l’ARPA e l'Associazione Manicolorate.

L’esigenza di potenziare le azioni formative e didattiche sull’utilizzo dei device si rende ogni anno più urgente, soprattutto a causa dell’utilizzo sempre più precoce cui sono esposti i bambini. La complessità del momento attuale necessita di attenzioni specifiche, di linguaggi, di comportamenti e di esempi che la nostra generazione non sempre è in grado di capire e di offrire. Occorre, pertanto, costruire una comunità educante, rinsaldare un sodalizio di intenti tra genitori e scuola per favorire consapevolezza e responsabilità nell’uso dei device, per prevenire quei rischi della rete, a volte sottovalutati, come dipendenze, cyberbullismo, sexting, hate speech che generano situazioni spiacevoli, se non drammatiche, di cui la cronaca offre purtroppo numerose testimonianze.

Ecco perché l’impegno della Jona e delle istituzioni coinvolte nel progetto è proprio quello di responsabilizzare e sensibilizzare ragazzi e genitori all’utilizzo dei dispositivi, senza perdere di vista che si tratta di strumenti utili, ma non essenziali nelle vite dei più piccoli.

Proprio in tal senso, a far da cornice all’evento, è intervenuta la band musicale “Che Emoz.Jona” creata dai professori Di Cianni e Inserra con la collaborazione dei professori Schillaci e Antellini. Alunni e insegnanti della Jona si sono esibiti alle tastiere, al basso e al mandolino accompagnando le applauditissime prove canore di tre alunni che hanno saputo emozionare i presenti, dimostrando come una passione individuale possa diventare momento di aggregazione, di incontro e anche una validissima alternativa alle molte ore che i ragazzi sprecano incollati ai loro cellulari.

Senza demonizzare gli strumenti digitali che fanno ormai parte della nostra quotidianità, dobbiamo tutti ricordare che chat, social, applicazioni sembrano validi momenti di socializzazione, ma la spontaneità di un sorriso e di un gesto di incoraggiamento reali vale più di mille LIKE.







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