L’anno
scorso, quando frequentavamo la 2a B, abbiamo avuto l’idea di sostenere i bambini meno
fortunati di noi con un gesto di solidarietà e amicizia: per questo abbiamo
creato una “associazione” e dato vita a un piccolo progetto. Il nostro progetto, intitolato "Hello" o "Cuori
Gialli", consisteva nel raccogliere giocattoli che non usiamo più ma ancora
in buono stato, per donarli a chi ne ha più bisogno, in particolare ai bambini che
non ne hanno e alle donne in gravidanza, che potrebbero trovarsi in difficoltà
economica.
Avevamo anche creato uno slogan, che è "Dona un cuore giallo per
salvare il mondo": in questo caso il cuore giallo è inteso come la
possibilità di ricevere un giocattolo per superare la solitudine.
Il nome "Hello" era stato scelto da noi perché la prima cosa
che bisogna regalare è un saluto sorridente; invece "Cuori Gialli" è
diventato il simbolo del progetto perché, quando una persona iniziava a fare
parte della nostra associazione, noi le consegnavamo un distintivo, che è
proprio un cuore giallo realizzato con la carta da appuntare sulla maglia (vicino
al proprio cuore), per mostrarlo a tutti. Avevamo scelto il colore giallo
perché rappresenta la gioia: infatti è il colore del sole.
I componenti di questa associazione erano gli allievi della classe 2^ B dell’anno
scorso (infatti il progetto è partito da noi), gran parte dei nostri
professori, alcuni alunni di altre classi e anche persone al di fuori della
scuola. Purtroppo, una volta terminata la raccolta dei nostri giochi, non
abbiamo potuto donarli a nessuno a causa del prolungato lockdown, e sono
rimasti in tre borsoni. Ma qualche giorno fa abbiamo aderito alla proposta
dell’oratorio di San Pietro di donare giochi usati ai bambini che non
riceveranno regali a Natale a causa della difficile situazione economica della
loro famiglia: abbiamo recuperato i borsoni con tutti i nostri giochi e li
abbiamo portati in oratorio. Adesso sì che la nostra associazione “Cuori
gialli” ha davvero seminato un sorriso!
Alessia Furlanetto, Irene Banaudi e Sofia Salvadore (3a B)
Nel mondo, incalcolabili
eventi si susseguono un istante dopo l’altro, così è necessario l’intervento dell’uomo
per isolare una storia.
Così gli alunni della
classe terza F della scuola Jona, si sono cimentati nella creazione di storie e
racconti gialli, inventando nuove vicende narrabili con lo scopo di allenare la
mente attraverso lo stimolo investigativo e attraverso l’interpretazione della
mente e della psiche dell’uomo.
Ma vale la pena
raccontare queste storie?
Lo abbiamo chiesto ai
nostri studenti e, sorprendentemente, è emerso che attraverso le narrazioni di
indagini investigative, i ragazzi hanno preso coscienza su alcuni aspetti della
società.
Vi proponiamo di leggere
i loro racconti (cliccando sulle copertine qui presenti) che, a partire da un
delitto o un altro crimine su cui indaga un investigatore, scandagliano le
cause che hanno portato il verificarsi di tali eventi con lo scopo della
ricerca di verità volta ad una presa di coscienza generale sulle bugie della
nostra società.
GUARDIAMOCI IN FACCIA! Dal ritratto
romano, al selfie, all’autoritratto
Autoritratti di 1C
L’impulso
di rappresentare graficamente una persona risale alla notte dei tempi: le
radici della ritrattistica si possono rintracciare in epoca preistorica, l’enorme
produzione artistica di questo genere pittorico spazia temporalmente dall'antichità al giorno d’oggi con una vasta gamma di funzioni, stili e
caratteristiche.
I
romani appresero l’arte di ritrarre le persone (visi e busti) dai greci e dagli
etruschi, riuscendo a realizzare ritratti molto realistici dotati di forti
valenze caratteriali, psicologiche ed espressive. La ritrattistica scultorea
romana costituisce una ricchissima galleria di “tipi umani”.
Nel
quadro dell’evoluzione della ritrattistica, il genere “autoritratto” inizia a
comparire in epoca medievale, per affermarsi con dignità artistica nel corso
del Rinascimento grazie ai grandi pittori dell’epoca, anche se si ha notizia di
qualche significativo esempio in ambito greco.
Autoritratti di 1B
Gli alunni
di 1A, 1B e 1C si sono cimentati nella realizzazione grafica del proprio
autoritratto. Il percorso è partito dallo studio della ritrattistica romana per
approdare, attraverso un selfie con lo
smartphone, all'autoritratto eseguito
alla maniera dell’artista inglese Julian
Opie. L’artista realizza i suoi ritratti con pochissimi dettagli, con linee
semplificate, contorni netti e spessi e colori a campiture piatte.
Gli
autoritratti degli alunni, al pari dei ritratti dell’artista inglese, sembrano
tutti uguali, ma … guardateli bene! Sarete sorpresi nel constatare come essi
siano riconoscibili e molto espressivi. “Indovina chi?”. Prova!
Volo sul
paesaggio astigiano e lo sguardo si posa sulle colline.
La loro
rotondità è cosparsa di colori e di curate geometrie delineate dai filari delle
viti.
È una
bellezza semplice, pura, che rispecchia la vita autentica dell’uomo che ha
scelto di vivere in questi luoghi dove ha trovato qualcosa di meraviglioso
nella natura.
Il profumo
dell’erba, le sfumature dei petali dei fiori, la silhouette degli alberi, i
suoni delle api, o qualunque altro fenomeno esista, rivelano le bellezze
paesaggistiche della nostra Asti.
Si tratta di
essere capaci di ammirare veramente, con gli occhi e con il cuore, questo
spettacolo capace di suscitare, in chi si avvicina, sentimenti di gioia e di
quiete.
Sono luoghi
che hanno legami affettivi, famigliari, con radici lontane. Sono sempre stati
un forte elemento attrattivo per scrittori, poeti, cantanti che hanno amato e
amano questi panorami incantati ricchi di storia e di arte.
È anche il
regno di grandi vini, come Asti Spumante, Moscato d’Asti, Barbera, Grignolino,
Ruchè, Dolcetto, Freisa, Malvasia, Brachetto, Gavi, in cui i grappoli d’uva
sono perle gialle e rosse che impreziosiscono i vigneti.
Alla fine, i miei occhi si
sono aperti e ho davvero capito la natura. Ho imparato ad amare nello stesso
momento. (Claude Monet)
Autori
dei disegni su Asti e il vino:
I D
I D
Bittner
Roberto
Santini
Anna
Cussotto
Riccardo
Stradella
Riccardo
D'avino
Martina
Tacchino
Aurora
Ferraris
Ilaria
I E
Gallina
Aurora
Coroletchi
Patricia
Gramaglia
Alida
Di
Sabato Daniele
Mancuso
Asia
Genova
Sophia Maria
Milanese
Vittoria
Reka
Stesi
Mocanu
Denis
I F
Roseo
Vivien
Corrieri
Giorgia
Sangiovanni
Sofia
Marotta
Nicolò
Autori
dei disegni sul paesaggio astigiano:
III D
Mattina
Giulia
Bertoia
Edoardo
Pisana
Elisa
Demaria
Riccardo
Zanetti
Vasco
D'eri
Mattia
III F
Di
Filippo Fabio
Baha
Alessia
Iervolino
Filippo
Lungu
Mihaela
Sardi
Aurora
Merlone
Giulia
III E
Porro
Chiara
Hoxha
Francesca
Provenzano
Alessia
INFINITA BELLEZZA
Il
paesaggio astigiano è disegnato dalle sue meravigliose colline decorate da
castelli, borghi e cascine, ma anche da frutteti di mele, pesche e nocciole
senza dimenticare l’uva che si trasforma in vino e che accompagna i cibi sulle
nostre tavole.
Nirmin Arabi
Le
nostre colline astigiane non sono cose di poco conto, sono incantevoli elementi
naturali unici. Si ammirano i colori più sgargianti e vivaci che non si possono
trovare altrove, ci sono bellissimi fiori che dipingono il territorio.
Alessia Baha
Asti
è una splendida città, con un paesaggio di colline dove i filari di viti e gli
alberi da frutto hanno un andamento che segue quello del terreno ondulato. E,
grazie al lavoro degli agricoltori, le viti ci offrono il prelibato vino
astigiano.
Amedeo Cannistraro
Le
colline dell’astigiano suscitano serenità. Il colore verde della vegetazione
trasmette uno stato di tranquillità e abbraccia chiunque decida di trascorre
piacevoli giornate. I campi coltivati e i fiori delle case sono pieni di vita.
Esse non sono dei rilievi qualsiasi ma fanno parte di una natura particolare e
magnifica che rivelando le bellezze della nostra Asti.
Giorgia Cotto
Vedo
dall’alto le verdi colline astigiane con gli alberi e i cespugli che le
decorano, dove i nostri vigneti vengono curati con tanta passione.
Raisi Hysenaj
Asti
è la terra degli spettacolari vigneti che si perdono a vista d’occhio e che,
con il loro andamento dolcemente ondulato, offrono un panorama unico di
cromatismi e sfumature capaci di attirare con forza la nostra attenzione.
Mihaela Lungu
Il
territorio astigiano è famoso nel mondo per i suoi vini e merita di essere
visitato per la sua storia, per i paesaggi, per l’arte e le tradizioni.
Matteo Maranzana
Il
paesaggio che circonda Asti è splendido. La disposizione delle colline crea un
profilo tondeggiante che guida l’occhio dell’osservatore all’interno dello
scenario naturale ricco di colori e prodotti tipici del territorio.
Thomas Marmo
La
provincia di Asti è situata nel cuore del Piemonte con le proprie bellezze
collocate nel verde delle colline. Qui ogni particolare possiede una sua
importanza legata alle radici che rendono unico questo territorio e lo
trasformano in poesia.
Giulia Merlone
Le
Langhe astigiane hanno un’eccezionale importanza dal punto di vista culturale e
naturale tant’è che sono considerate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità e per
questo dobbiamo proteggerle.
Chiara Porro
Osservare
attentamente la campagna significa individuare gli elementi che la
caratterizzano ma anche saper cogliere lo stato d’animo che la contemplazione
del paesaggio suscita in noi grazie ai colori delle colline, dei campi e dei
frutti.
Alessia Provenzano
È
affascinante essere circondati dalla natura e sentire il gradevole profumo
delle nostre terre. E quando viene il tempo che matura l’uva ecco che gli aromi
si diffondono sulle colline astigiane per arrivare poi sulle nostre tavole con
i vini tipici, il Barbera, il Grignolino, il Ruchè, ed altri.
Cristian Ragusa
Osservando
Asti dall’alto mi attirano le bellezze naturali, gli alberi, ma anche il
favoloso tramonto, sfumato di vari colori, che alla sera fa da sfondo teatrale
alle colline che sembrano abbracciare calorosamente la città.
La
vita scolastica della Jona ai tempi del coronavirus
Sono trascorsi più di due mesi dalle festività di Carnevale quando, anziché
rientrare a scuola per svolgere le normali attività didattiche, ci siamo
ritrovati tutti segregati in casa ad affrontare la DAD!
Non preoccupatevi, fortunatamente non stiamo parlando di una malattia, ma
dell'acronimo della “didattica a distanza”, che sino al termine dell'anno
scolastico sarà la prassi, la nostra nuova normalità. Chissà quando il mondo
della scuola si renderà conto che l’abuso delle abbreviazioni linguistiche non
agevola la comunicazione!
Ognuno di noi si sta misurando con una straordinaria prova di resilienza:
nel rimodulare le attività da remoto i docenti si sono scontrati sia con le
difficoltà legate alla connessione di rete, sia con alunni già pronti alle
vacanze e mamme così affezionate alla vita scolastica al punto da svolgere test
e verifiche al posto dei propri figli.
Ma come stanno vivendo il cambiamento i nostri ragazzi?
Molti di loro hanno espresso i propri sentimenti attraverso un elaborato
grafico o realizzando mascherine artigianali, altri si sono divertiti a
giocare con le parole creando filastrocche e riflessioni personali, e c'è anche
chi ha affidato il proprio pensiero in lingua francese. Vi proponiamo le loro
produzioni, con l’auspicio che tutti capiscano l’importanza dell’impegno
individuale, soprattutto in una fase di adattamento - sociale, economico e
culturale - come quella che stiamo vivendo.
Video delle classi: 1H, 1G, 2G, 3G.
Filastrocca in quarantena
In una giornata di febbraio sei arrivato
e a tutti noi la vita hai cambiato.
Dall'oggi al domani ci hai tolto la libertà
e dopo quasi due mesi siamo ancora qua
a sperare che qualcosa cambierà.
A noi ragazzi hai tolto lo sport, la scuola, gli affetti
e oggi inizio a sentirne gli effetti:
vorrei un amico con cui giocare,
la palla da tennis da poter lanciare,
vorrei la mia classe con cui in questi mesi ho condiviso tutto,
ciò che mi è accaduto di bello e di brutto,
vorrei fare una gita in montagna o al mare,
lavorare ai tanti progetti da realizzare.
Poi, però, penso che se a casa devo stare
anche qui ho qualcosa da fare,
tante cose che non ho mai apprezzato
e che invece in queste giornate mi hanno accompagnato:
fare una torta, potare una pianta,
passare ore a pensare o a leggere, chiuso in una stanza,
in compagnia del gatto e del cane
miei compagni ormai da settimane;
ma anche sedersi in giardino a guardare un tramonto, le rondini,
il vento
e pensare alle emozioni che sto vivendo,
in questo periodo particolare
in cui tutto sembra surreale.
Quando tutto sarà superato,
quest’esperienza ci avrà insegnato
che la vita non è sempre ciò che avevamo immaginato:
a volte accadono cose a cui nemmeno lontanamente avevamo pensato.
Ora non ci rimane che sperare
di riprendere a navigare;
abbiamo imparato le piccole cose ad apprezzare
sarà un vivere diverso e particolare;
avremo tutti un po' più di paura
ma certo non potremo indossare un’armatura,
dovremo stare solo un po' più attenti
potremmo ammalarci altrimenti,
perché il virus non guarda in faccia a nessuno
giovane, anziano, ricco, povero, biondo o bruno.
Ma sono sicuro che un lieto fine ci sarà
perché l'intelligenza dell’uomo trionferà,
e quando il COVID 19 sconfiggerà
noi riavremo la nostra libertà.
Lorenzo
Accornero, 3C
Corona
Etciù! Basta uno starnuto,
Sia pure contenuto,
Ad allertar chi più è avveduto
E seguendo il proprio fiuto,
Si va dritti in farmacia
Sperando sia solo allergia.
Ti chiamano Corona
E sei il problema che ci ossessiona,
E anche se mi condizionerai la vita ancora per parecchio,
Perché un bacio, una carezza
Getteranno nell'incertezza,
Io così non ci invecchio!
Fabio Aiello, 3C
Amuchina e mascherine
Amuchina e mascherine
son per ora le nostre uniche medicine.
A causa del virus siam chiusi in casa
perché ogni città ormai ne è invasa,
E sopportiamo restrizioni dure
per evitare altre sventure.
Indi al termine della pandemia
speriamo di poter vagare in allegria
Victoria Vommaro,
3C
Dentro una scatola
Ero chiuso in una
scatola.
Non so per quanto
tempo ci sono rimasto, so che era buio e sentivo voci.
Voci di altri,
chiusi in altre scatole.
Sentivo piangere,
sentivo sbuffare, sentivo chi si lamentava di non poter andare a correre e chi
sentiva la mancanza degli amici.
Qualcuno piangeva
più forte, perché c’erano scatole che da piene sono diventate vuote.
Adesso che sono
fuori dalla scatola, vedo la luce, sento le risate, sento di nuovo l’odore
dell’erba e del traffico del mattino all'ingresso della scuola.
Tornerò a correre
dietro ad un pallone e alla sera, ogni tanto, riaprirò la mia scatola.
Sarà la scatola
dei ricordi, perché anche se brutti, sono momenti, sensazioni e giorni che non
voglio dimenticare.
Francesco Bertoia
1C
Il mondo di Lorenzo
Il mondo sta vivendo una situazione particolare e non tornerà più a vivere come prima. Abbiamo dovuto stravolgere il nostro stile di vita, le nostre abitudini e abbiamo sperato che tutto questo fosse qualcosa di passeggero, di breve durata. Invece, questo virus è diventato un parassita in tutti i campi: economico, sanitario, sociale e politico. Gli anziani sono le persone più colpite dal virus e sono più a rischio di morte, perché sono i più deboli. Per noi ragazzi la vita è stata stravolta perché non andiamo più a scuola e non possiamo vedere i nostri amici, però possiamo incontrarci virtualmente, un mezzo tecnologico che manca invece ai nostri nonni.
In tutto il mondo gli scienziati stanno cercando una cura per questa bruttissima malattia e io sono fiducioso che presto la troveranno e così torneremo ad essere tutti più felici.
Andiamo tutti uniti a passo spedito verso il futuro e la nostra rinascita. Crediamoci!
Il mondo che vorrei trovare è un mondo più cosciente. Sicuramente nessuno ha mai vissuto un'esperienza simile e sicuramente nessuno vorrebbe mai viverla. Vorrei che, dopo questa esperienza, tutti capissero il valore delle piccole cose che sembrano scontate, come incontrare gli amici, fare una passeggiata o andare a scuola. A tutti manca la nostra routine. In questo periodo l'inquinamento si sta riducendo: vorrei che, dopo la quarantena, non si ricominciasse a fare lo stesso errore di prima, perché il mondo è unico, bisogna prendersene cura senza produrre gas e rifiuti, inutilmente. In fondo tutti sarebbero più felici se vivessimo in un ambiente pulito. Vorrei trovare un mondo come "l'Isola Che Non C'è" descritta nella canzone di Edoardo Bennato: senza guerre e inimicizie, in cui tutte le persone si vogliono bene.
Irene Banaudi,
2B
Ciò che vorrei ritrovare
Alla fine di questa emergenza, io vorrei trovare
molti aspetti nuovi e ritrovarne altri.
Vorrei ritrovare il profumo di ragù quando
entrerò nella cucina di mia nonna, vorrei ritrovare la gioia, la sincerità e
anche meno inquinamento.
Vorrei trovare molta felicità e molti sorrisi
nei volti di ciascuno, quando questa emergenza sarà finita. Vorrei trovare meno
inquinamento: infatti quando noi eravamo "rinchiusi" in casa gli
animali ci ringraziavano e potevano vivere meglio, perché noi umani non
potevamo inquinare.
Vorrei trovare i parchi e le strade senza
immondizia buttata per terra, il mare, i fiumi e i laghi puliti e senza
plastica che galleggia per l'oceano formando isole enormi.
Ma la cosa che vorrei trovare di più è la
felicità, la gioia e la festa.
Alessia Furlanetto 2B
Le mascherine della 1G, qui quella di Giada Messina.
Un particolare ringraziamento ai professori: Barone, Busco, Cariati, Cutelli, Della Libera, Furnari, Grattarola, Lizzi, Malfatto, Negro, Oddone, Romagnoli, Rotella.