venerdì 22 dicembre 2023

Gara internazionale di informatica

 

Bebras dell’informatica: tre alunni della Jona tra i migliori al mondo

Le due squadre della classe 2F che si sono contraddistinte per il miglior risultato d'Istituto e, per gli alunni in piedi, per il primo posto nella classifica generale.

Tra il 13 e il 17 novembre 2023 la scuola secondaria di primo grado O. e L. Jona ha partecipato alla gara internazionale di Bebras dell’informatica, competizione che mette alla prova le capacità logiche degli studenti attraverso quiz ispirati a problemi di natura informatica come le liste circolari, la crittografia, le funzioni sulle stringhe, i processi paralleli e via dicendo.

Anche quest’anno, il singolare torneo studentesco ha portato davanti a un computer ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni provenienti da 76 Paesi differenti, trai quali Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna, India, Stati Uniti, Giappone, Canada, Cina, Svezia e Svizzera. Bebras, che in lituano significa castoro, è un'organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuovere nelle scuole la cultura dell'informatica in forma ludica, anche a chi non ha alcuna conoscenza dei linguaggi di programmazione.

Nel 2015 il Bebras è stato insignito del premio "Best Practices in Education" da Informatics Europe, l'associazione che riunisce dipartimenti e laboratori di ricerca informatici in Europa.

Guidati dal prof. Alessandro Cutelli, gli studenti della Jona delle classi prime, seconde e terze si sono riuniti in 15 squadre formate da tre componenti ciascuna. Alcuni gruppi hanno ottenuto un buon risultato, ma uno in particolare, quello di 2F, denominato “SecondFile” formata da Diego Zanna, Giulia Alessandria e Lorenzo Roero si è distinto arrivando primo (a parità di punteggio con poche altre squadre internazionali) con il punteggio massimo di 48/48 e superando il 99,1% delle squadre partecipanti.

Complimenti a tutti gli alunni in gara:

Classe 1E: Alessandro Barbero, Matteo Carbone, Federico Migliaia, Isabella Martinengo, Nicolò Talarico, Vittoria Vigna;

Classe 1F: Matteo Lavacca, Brayan Sadiku, Beatrice Ratti, Sofia De Vincenti, Viola Priamo, Giulia Poli;

Classe 1H: Jia Yi Hu, Alessio Butnariu, Rian Dushku;

Classe 2E: Emma Rasero, Gaia Camerano, Fabio Colino, Alvin Sallaku, Ariel Bucciol, Alice Anghelakis;

Classe 2F: Simone Scozzaro, Andrea Garramone, Edoardo Sensi, Diego Zanna, Giulia Alessandria, Lorenzo Roero;

Classe 2H: Enrico Garetto, Jiahao Hu, Francesco Gavello, Gabriele Pisani, Kevin Lazri, Giorgia Provera;

Classe 3E: Niccolò Bertarelli, Giuseppe Fantin, Luca Beccuti, Elena Marello, Gabriele Campisciano, Rajan Bajrami;

Classe 3F: Fabio Marocco, Arturo Avoletta, Sofia Oropallo, Mattia Natale, Vittorio Lin, Alberto Gherlone.

L’eccellente risultato raggiunto dai nostri ragazzi sottolinea l’importanza dello sviluppo delle “digital skills and digital competence”, obiettivo al quale gli insegnanti sono orientati promuovendo l’alfabetizzazione informatica e favorendo da un lato l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione, dall’altro lo sviluppo di conoscenze, abilità e capacità personali e/o metodologiche in ambito informatico.

La squadra che si è classificata al primo posto generale: da destra
Diego Zanna, Lorenzo Roero e Giulia Alessandria.

La partecipazione a Bebras è stata un’occasione preziosa per confrontarsi con i ragazzi di altri Paesi e per testare le attitudini informatiche dei ragazzi: un’esperienza formativa che ogni studente dovrebbe provare. Se volete saperne di più, visitate il sito https://bebras.it/index.html

I prossimi protagonisti di Bebras potreste essere voi!

giovedì 23 novembre 2023

Sport: 23 novembre 2023

 

Corsa Campestre


Come ogni anno si è disputata presso il palazzetto dello sport la campestre promozionale a staffetta che ha visto i nostri ragazzi delle classi prime, seconde e terze sfidare i coetanei di altre scuole della provincia. I risultati sono stati buoni per tutti, sia a livello sportivo che di socializzazione! 


Tanti quarti posti e un secondo posto per le ragazze di terza che hanno dimostrato grande tenacia lasciandosi sfuggire per poco il primo posto. Vi aspettiamo tutti con ansia per le prossime gare con l’intento di trascorrere un'altra bella giornata sportiva in compagnia! 




mercoledì 28 giugno 2023

STEM: Science, Technology, Engineering, Mathematics

 

STEM e didattica laboratoriale

Anche quest’anno la scuola Jona ha utilizzato diverse metodologie didattiche, in particolar modo nello svolgimento di alcune discipline scientifiche e di supporto agli alunni con bisogni educativi speciali. Le attività che sono state svolte nel corso di Scienze, Tecnologia e a sostengo degli alunni hanno privilegiato una didattica costruttivista, ovvero un modello di insegnamento che vede l’apprendimento come costruzione di conoscenze attraverso l’esperienza in un’ottica di sviluppo delle competenze.

Al tal fine si vogliono qui presentare alcuni lavori svolti dagli alunni seguiti dalla prof.ssa Francesca Malerba nel corso di Scienze, dal professore Gaspare Licandro con interventi mirati a supporto degli alunni più fragili e del professor Alessandro Cutelli nel corso di Tecnologia.

Scienze: il sistema solare

La realizzazione dei modellini del sistema solare è stata eseguita dividendo la classe in gruppi omogenei. Ognuno ha avuto un compito ben preciso: c'è chi ha dipinto i pianeti con pennelli e colori acrilici, c'è chi ha utilizzato materiali da riciclo (ombrello rotto, pezzi di un flessibile irreparabile, cartone, stecchini per spiedini avanzati dalle feste, pezzi di metallo). L'obiettivo era quello di creare un modellino del sistema solare spendendo il meno possibile.



Sostegno: didattica per progetti

Durante l’A.S. 2022/2023 nella classe 2ª F sono stati svolti i seguenti progetti interdisciplinari (Tecnologia/Scienze/Arte):

a.     Costruzione di un carro armato di cartone con circuito elettrico.

b.    Costruzione di un automa (acciuga meccanica) per il concorso “Bagna Cauda Day (2022)”.

c.     Costruzione di un braccio meccanico a pressione idraulica.

d.    Realizzazione di oggetti scenici per lo spettacolo teatrale di fine anno.

e.     L’orto didattico.

Nei primi quattro progetti si è puntato a valorizzare il concetto di “recupero”: i pezzi principali sono stati ricavati da scatole di cartone non più utilizzate.

L'orto didattico invece, ha permesso di osservare il ciclo vitale delle piante alimentari, in particolare delle leguminose (fagiolo, lenticchia, cece e pisello).

 

Tecnologia: i compiti di realtà

Nelle classi seconde E, F, H, si sono svolti due attività di gruppo finalizzate allo sviluppo di alcune competenze relative alla tecnologia agraria ed alla tecnologia delle costruzioni.

Primo compito di realtà: Cosa faresti se avessi un’azienda agricola?

       Erediti un’azienda agricola nell’alto Monferrato astigiano composta da un grosso casolare di fine Settecento disposto a corte con antistante area verde (giardino da riqualificare), un ampio pianoro sul retro del fabbricato, adibito ad orto, e una serie di colline limitrofe costituite da terreno calcareo.


       Le colline, ora incolte, si presentano in parte con colli morbidamente declivi, che non superano i 400 m s.l.m. ed altre più impervie, di origine tettonica, che derivano dal corrugamento della crosta terrestre, arrivando fino a 600 m s.l.m.

Progetta una tavola con gli interventi da realizzare suddividendo i compiti all’interno del piccolo gruppo (area giardino, orto, sistemazione colturale dei terreni di collina).

Seconda attività: il progetto di un ponte.

I ragazzi, divisi in gruppi, si sono sfidati a chi sarebbe riuscito a costruire il ponte più interessante e resistente usando principalmente colla e pasta. I vincoli erano costituiti dalla distanza (luce) della campata da superare (min 60 cm), dalla larghezza della campata (max 60 cm) e dall’altezza massima della struttura (60 cm).

Grazie a questa sfida i ragazzi hanno intuito alcuni principi di funzionamento statico delle strutture, trattati nella lezione teorica di tecnologia delle costruzioni.





 

 

 

mercoledì 14 giugno 2023

Dalla pasticceria ai banchi di scuola (^_^)

 

GUARDARE e OSSERVARE con il CUORE e i cinque SENSI

laboratorio interdisciplinare

(alunni II B, insegnanti: Beatrice Bella e Monica Della Libera)

 

Con gli occhi guardo, osservo e raccolgo informazioni dall’oggetto che ho di fronte: un croissant!  

Con precisione, inizio a copiarlo. Cerco di cogliere tutti i dettagli.

Mi accorgo, curiosando i disegni dei compagni, che ognuno ha una percezione che cambia da persona a persona in base alla propria attenzione e al proprio stato d’animo.

Infatti, quando i messaggi passano dalla retina e arrivano alla corteccia visiva del cervello, entrano in azione altre aree che permettono di coordinare la visione con il movimento del corpo, identificare una figura nello spazio, reagire agli stimoli visivi esterni, utilizzare e far esprimere tutti i cinque sensi. Anche se quello della vista è il più importante, tutti i sensi sono preziosi per riconoscere ciò che ci circonda.


 

Dunque, I CINQUE SENSI CI PERMETTONO DI PERCEPIRE:

con la vista il colore, la forma, la dimensione

con l’udito il rumore, il suono, la voce, i versi degli animali

con l’olfatto l’odore, il profumo

con il gusto il sapore

con il tatto il tipo di superficie, la consistenza del materiale, la temperatura.

 

Così, ogni compagno, ha realizzato il proprio croissant e poi, dopo averlo mangiato, lo ha descritto con le parole, soffermandosi sui dettagli e sulle sensazioni personali.

 

 

DAL DISEGNO AL TEMA:

 

Ecco qualche pensiero originale:

 

“Per iniziare ho notato che c’era un pezzo di granella tutto solo, mi ha fatto tenerezza, perché pensavo che si fosse perso”. (Brignolo Alessandro)

 

“Il pasticcere ha creato una sfoglia a dir poco perfetta che, all’apertura, è apparsa così articolata, da sembrare un piccolo alveare, un bosco di alberi di pistacchi, cotta al punto giusto e molto gradevole”. (Cioffi Valentina)

 

“Il mio cornetto ha un’immagine affusolata e non la classica forma a mezza luna, pare non avere imperfezioni, ma una colata di dolce cioccolato gli riga il fianco. La sua fragranza è strabiliante tanto da farmi venire l’acquolina in bocca, per non parlare del cioccolato che, con il suo aroma, mi fa venire in mente la costa tropicale dove i frutti di cacao maturano sotto il sole”. (Curcio Davide)

 

“Toccandolo, sembrava di sfiorare la lana di una pecora da quanto era soffice”. (Goudiaby Mohameth)

 

“In alcuni punti il cornetto è più chiaro, non è né molto grande né piccolissimo e riesce pure a trattenere la dolcezza come un amante riesce ad avere tutto l’amore per colui o colei che ama”. (Liang Anna)

 

“All’estremità è croccante come una fetta biscottata e, piano piano, verso il centro, è sempre più morbido, sempre più dolce, fino ad arrivare alla bomba gustosa della marmellata che, come lanterna, illumina tutto il gusto percepito fino ad ora”. (Reggio Nicoletta)

 

“Il cornetto era soffice come le foglie d’autunno, dorato come i biscotti appena sfornati dalla nonna. Una delizia!”. (Reka Alessia)

 

“Al suo interno aveva la marmellata di albicocca. Era buonissima e speciale. Il mio voto è stato 10/10 perché era molto simile alla dolcezza del frutto”. (Ruta Emanuel)

 

“Al tatto la sfoglia è ruvida, la crema densa come i fanghi della S.P.A., e le scaglie di pistacchio sono lisce come un petalo di rosa”. (Sorba Camilla)





martedì 13 giugno 2023

Un fine anno ricco di sport e socialità

 

Alla Jona si corre e si palleggia!

Quest'anno, per la seconda volta nella storia della StraAsti, la scuola secondaria di primo grado vincitrice è stata la nostra Jona! Di anno in anno i ragazzi che partecipano alla manifestazione astigiana sono sempre di più e sempre più motivati ed entusiasti. 


 

E all'insegna dello sport anche il tradizionale torneo di beach volley di fine anno è stato un successo. Il torneo si è svolto nell'arco di tre giorni e i ragazzi selezionati (4 coppie per ogni classe) hanno disputato partite per tutto l'arco della mattinata. Martedì è stato il momento delle classi prime e i vincitori sono stati Cussotto Alberto e Lori Nicolas della 1D, che hanno disputato la finale contro Walid Kharoufi e Simone Scozzaro della 1F.


Per le classi seconde, nella mattinata di giovedì, si è di nuovo imposto il corso D con Passalacqua Federico e Amerio Christian che hanno battuto Beccuti Luca e De Sarro Simone della 2 E.

La finalissima delle terze è stata l'ultimo giorno di scuola, venerdì 9 giugno e tra musica, balli e festa hanno vinto il torneo Fogliati Davide e Pietro Giugliano di 3A contro Bosco Edoardo e Geraci Nicolas di 3C. 


domenica 11 giugno 2023

Per una generazione consapevolmente "social"

 

Progetto Generazione Social

Nove giugno 2023 - Ultimo giorno di scuola, si è concluso il progetto Generazione Social con la gita-premio in Alta Langa per le classi 4B Baracca, 4A Ferraris e le classi prime C e G della media Jona che si sono aggiudicate i primi posti di un concorso interno all'IC 1 con degli elaborati digitali bellissimi su tematiche legate all’uso moderato e consapevole dei videogiochi, ai rischi e alle opportunità della rete. Bambini tra i 9 e gli 11 anni, appartenenti a classi miste, si sono formati per diventare dei tutor con le docenti Romagnoli e Cariati, e in due laboratori con esperti esterni: la pedagogista Licia Coppo e il coordinatore del Social Warming - Movimento etico digitale - Gregorio Ceccone. Una volta pronti hanno attivato la peer education nelle proprie classi per condividere con i compagni competenze e riflessioni maturate durante gli incontri.

Uno dei momenti più partecipati ed emozionanti del progetto è stata la serata con i genitori per un incontro formativo con la pedagogista Licia Coppo e la dirigente Alessandra Longo. Si è parlato di iperconnessione di grandi e piccini, di dipendenza, di videogiochi, dell’età giusta per dare a un figlio il primo cellulare personale…tra tutti il tema più scottante. È stato bello dopo tanto tempo ritrovare in presenza una comunità educante che ha voglia di confrontarsi e di mettersi in viaggio.

Le statistiche dicono che gli episodi maggiori di cyberbullismo interessano i giovani nella fascia dalla seconda media alla seconda superiore. Provare a rinsaldare una comunità educante che favorisca il confronto, la creazione di patti educativi e di esperienze, è la chiave. La scuola avverte ormai da tempo la sfida e non si sottrae all’urgenza delle questioni legate all’era del digitale, ma per poter arrivare a raggiungere l'obiettivo ha assoluta necessità di raggiungere le famiglie, solo insieme, è possibile vincere le sfide a cui siamo chiamati.















sabato 10 giugno 2023

Un patentino per l'uso del cellulare

 

Per il terzo anno la scuola media Jona chiude in bellezza con il

 patentino dello smartphone


Anche quest’anno, la Jona saluta la fine dell'anno scolastico con l’ormai consolidata cerimonia della consegna dei patentini dello smartphone. Questa mattina, nella cornice dell’Enofila, sono stati consegnati più di 220 patentini agli alunni delle classi prime. Numeri che dimostrano la collaborazione e alla determinazione dei referenti, dei docenti, della Dirigente Alessandra Longo, sempre in prima linea nel sostenere iniziative didatticamente significative e al passo con le necessità degli alunni, e naturalmente degli enti organizzatori del progetto come l’Ufficio Scolastico Territoriale, l’ARPA, il S.S. Dipendenze ASL, la Polizia di Stato e l’Associazione Manicolorate. Per prendere il patentino, la prassi è rimasta la stessa: i ragazzi, guidati nelle classi dai propri insegnanti, hanno riflettuto sui rischi e potenzialità della navigazione, hanno imparato a conoscere le opportunità dei dispositivi e le insidie legate all’abuso e ad un uso poco responsabile. Hanno preso consapevolezza di come tutelare la propria privacy, il proprio benessere, a non fidarsi di persone che si conoscono sul web, e anche che alla loro età è indispensabile condividere password ed ogni dubbio con genitori o educatori. Il concetto di fondo è uno: per navigare con lo smartphone ragazzi e genitori devono affinare delle competenze, come una vera patente da utilizzare per guidare responsabilmente in questo viaggio virtuale; pertanto, a chi infrange una regola può essere ritirata. Bisogna imparare a usare lo smartphone e il web senza diventarne dipendenti. Per questo è sempre più urgente potenziare le azioni formative e didattiche sull’utilizzo dei device, perché la fascia d’età che utilizza questi dispositivi si abbassa pericolosamente ogni anno. Come per ogni esame che si rispetti, al termine del progetto, gli alunni sono stati sottoposti a un test. Chi lo ha superato ha conseguito la patente. 


L’intento dell’Istituto Jona è quello di consolidare il sodalizio di intenti tra genitori e scuola per favorire consapevolezza e responsabilità nell’uso dello smartphone, per prevenire i rischi della rete, spesso sottovalutati dai genitori: cyberbullismo, sexting, hate speech, dipendenza. A tal proposito il Patentino prevede la sottoscrizione di un patto di corresponsabilità con genitori e alunni. Visti i risultati ottenuti, i docenti sono sempre più determinati a portare avanti progetti e iniziative che accompagnino gli studenti in questo viaggio, guidati dagli stimoli e dalle curiosità che questo mondo virtuale quotidianamente offre. La formula perfetta è e resta sempre quella: “Sì ai dispositivi, ma con CONSAPEVOLEZZA.

Gli alunni di 1 F - Una delle tante classi che hanno conseguito l'ambito riconoscimento




mercoledì 7 giugno 2023

Spettacolo teatrale di fine anno

 

Burton nel Paese dei Freaks

Avete mai avuto la sensazione di sentirvi diversi dagli altri? Di essere fuori posto? In qualche modo, emarginati?

Sì, è vero, siamo tutti diversi nella nostra unicità, ma qualche volta la nostra “originalità”, il nostro aspetto fisico, le nostre abitudini personali e persino il nostro credo possono essere d’ostacolo alle relazioni sociali e generare pregiudizi.

Attraverso i suoi film grotteschi, caratterizzati da creature immaginifiche (vocabolo in cui rientra tutto ciò che corre tra il bizzarro e il mostruoso), Tim Burton ci ha sempre fatto riflettere sui temi dell’emarginazione e della solitudine, ed è proprio al regista statunitense che lo spettacolo di fine anno della scuola Jona ha reso omaggio.

Guidati dalla regia creativa del professor Dario Inserra, lo scorso 30 maggio trentatré artisti esordienti, di cui alcuni ex allievi, hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e si sono presi la scena del Palco 19 di Asti per interpretare la sceneggiatura della prof.ssa Roberta Pucciariello e ballare le coreografie della prof.ssa Valeria Parello, il tutto accompagnato dalle scenografie e dal supporto di tutti i docenti che hanno collaborato: Beatrice Bella, Marianna Rosella, Gaspare Licandro, Milo Trombin, Gianluca Assandri, Piergiacomo Di Leonardo e Giulia Cenerario.

La performance degli attori ha tenuto incollati al palco gli spettatori dal primo all’ultimo minuto: all’apertura del sipario, il nostro regista è seduto ad una sobria scrivania, intento a scrivere una lettera indirizzata a un personaggio un po’ autobiografico, Vincent, bambino di sette anni che sogna di essere come il suo attore preferito. Nella solitudine della sua camera, il regista si confida: “Caro Vincent, la forte sensazione di solitudine o di essere un estraneo, per chi l’ha provata, credo sia qualcosa che non ti lascia mai del tutto”.

Emerge così la “mostruosa” umanità degli esclusi che si rifugiano nel mito per fuggire da una realtà che li considera diversi, come Victor, il secondo personaggio che tra nubi di fumo compare sulla scena. Il racconto si sposta quindi sul film d’animazione Frankenweenie, parodia del noto romanzo di Mary Shelly, dove un ragazzo usa la scienza per riportare in vita il proprio cane Sparky. Il bambino ripropone il tema dello scienziato che cerca di piegare le leggi della natura alla sua volontà, seguendo lo schema del genere gotico che enfatizza la “creatura” come esempio del sublime, del diverso e che, in quanto tale, incute terrore.

A chiudere la scena di tensione sono tre sinuose feline che con grazia e movimenti sincroni stemperano il clima di terrore ballando sulle note di “The lonely Shepherd” di Ennio Morricone.

Gli emarginati però non sono solo creature deformi e mostruose ma possono essere semplicemente adulti eccentrici che si comportano come bambini, come lo strano uomo in “Pee-wee’s big adventure” che ama la sua bici più di ogni altra cosa al mondo. Sarà il furto della sua bicicletta a generare in lui un turbinio di emozioni incontrollate, che lo porteranno a tentare qualsiasi cosa, anche la più assurda, pur di recuperarla, enfatizzando così la visione della vita del regista, che, come il protagonista, rifugge la realtà ma sempre con il sorriso, così come recita il testo della canzone “Smile” di Charlie Chaplin.

Rifuggiamo il diverso perché è più difficile da comprendere, poiché ci destabilizza e ci toglie certezze, come quella del Natale che in “Nightmare before Christmas” vede riflettere Jack Skeleton, re delle zucche della città di Halloween, sul fatto di continuare o meno a vivere spaventando la gente. Jack compie un viaggio per osservare che cos’è il Natale e poi torna nel proprio mondo per raccontare ciò che ha visto: “il loro capo vola in cielo con una slitta trainata da animali mostruosi e ha chele al posto delle mani” e conclude dicendo che per comprendere veramente il Natale deve sostituirsi al loro capo, ribattezzato Babbo Nachele per darne una raffigurazione freak, così ingaggia tre bambini mostruosi per rapirlo. Il duello tra i due re si trasforma in una contesa canora e, a colpi di battute rap, il “sono io il re” si trasforma in “siamo noi i re” con abbraccio finale.

Il messaggio dei nostri giovani artisti è che l’amore è più importante di ogni cosa e ognuno di noi dovrebbe seguire la sua vocazione.

Sul filone della fantasia e dello stupore si inserisce anche la scena dei ragazzi invitati a visitare “La fabbrica di cioccolato” dell’eccentrico signor Willy Wonka, che accoglie con passi gioiosi di danza i giovani visitatori. Qui però emerge un messaggio più profondo relativo ai pericoli dell’avidità e dell’esagerazione, infatti ogni bambino incarna una propria caratteristica: il goloso che mostra i dolci che porta nello zaino, la capricciosa viziata che indossa la tuta anche quando non deve fare sport, la vanitosa e ipocrita abituata a pensare che tutto il mondo ruoti intorno a sé, il pigro e svogliato che fatica ad alzarsi al mattino e trova tutto noioso, il ragazzo modesto ma entusiasta di fronte agli stimoli e capace di apprezzare la generosità del padrone della fabbrica. Alla fine, però, ciascuno dei bambini riceve una punizione correlata al loro vizio, mentre l’unico bambino buono e gentile riceverà una ricompensa: il messaggio è che la vera bontà, quella d’animo, viene premiata.

Essere buoni implica anche saper guardare con occhi diversi, saper comprendere chi è diverso da noi anche perché pensarsi “normali” in questo mondo è praticamente impossibile.

“Via mostro! va via” urla sulla scena la folla inferocita, spaventata da quel sinistro personaggio dalle lunghe mani di forbici. Il singolare protagonista di “Edward mani di forbice”, che si sente emarginato pur non avendo alcuna colpa, sottolinea la sofferenza e la solitudine di chi è vittima del pregiudizio. E a volte i pregiudizi non riguardano solo i più deboli, come ci ricorda Robert Graves nel romanzo storico “Io, Claudio”, imperatore romano noto a parenti e amici sotto gli appellativi di Claudio l’idiota, Claudio il Balbuziente, o Cla-Cla-Claudio. “Il mostro è qui! Vorrei trascorrere del tempo in tranquillità circondato d’amore” recita Edward, invitando la folla spaventata a riflettere sulle parole di Marcel Proust, che intorno al viaggio di scoperta specificò che non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi per guardare. Edward incoraggia le persone a osservare la realtà da una prospettiva diversa, sottolineando l’importanza delle relazioni con gli altri nella costruzione della propria personalità. Di per sé, un pregiudizio è solo un giudizio che viene pronunciato prima di conoscere bene una persona. Potrebbe rivelarsi corretto oppure infondato o sbagliato, ma sempre bisognerebbe avere il coraggio di liberarsene, saremo capaci di farlo anche noi? In un’atmosfera di fiaba incantata si chiude la scena accompagnata dal pas de bourrée di una giovane danzatrice che tra piroutte, jeté e penché si adagia ai piedi del sensibile mostro.

A ridestare gli spettatori è poi il balletto delle carte della Regina di Cuori che, sulla musica di “Zitti e Buoni” dei Måneskin, ci riporta nel magico mondo di “Alice in Wonderland” dove, parafrasando la canzone stessa, “siamo fuori di testa, ma diversi da loro”.

In questo caso la diversità dettata dalla follia del cappellaio matto diventa assai pericolosa, visto che la Regina ha intenzione di tagliargli la testa. Ma mentre Alice prenderà con coraggio la parola per opporsi al volere insensato della Regina, sarà proprio il cappellaio matto a farci riflettere sulla relatività della follia: “la gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità”.

Usciamo dal meraviglioso mondo di Alice sulle note della versione gotica di Paint it, Black dei Rolling Stones, sapientemente eseguite dall’arpa di un ex studente della nostra scuola, per entrare nell’atmosfera della commedia horror-fantasy di Mercoledì, serie televisiva che si rifà a un personaggio della Famiglia Addams, la giovane Mercoledì che frequenta la scuola superiore di un’immaginaria cittadina e indaga su una serie di omicidi mentre fa nuove amicizie. La perspicacia, il sarcasmo e l’inquietudine del personaggio emergono poi nel balletto corale di fine spettacolo con la versione grottesca del brano Bloody Mary di Lady Gaga.

Non, je ne regrette rien” irrompe sonoramente la voce di Édith Piaf e così ricompare sulla scena il nostro Tim Burton che, rivolgendosi ancora al suo caro Vincent, ci saluta dicendo che “non si vive per accontentare gli altri”.

Caro lettore, i pregiudizi vivono in ognuno di noi: si nascondono nelle pieghe di convinzioni tramandate, di paure malcelate, di sottoculture ereditate. Spetta a noi riconoscerli e censurarli, per fare spazio alla cultura dell’accoglienza, dove la diversità è sempre un’occasione per allargare i confini del nostro mondo interiore. 

 

Complimenti per l’impegno al nostro meraviglioso cast:

Aurelio Amerio, Arwa Boutayeb, Edoardo Bertoia, Sveva Capra, Viola Cavallaro, Anna Critelli, Karina Dymitruk, Alice e Sofia De Martinis, Iris Dondi, Leonardo Feroleto, , Noemi Filizzola,  Elisa Garioni,  Stefano Gianti,  Ginevra Lattuca, Alessandro Lavecchia, Irene Longo, Giuseppe Marraieni, Irene Misiano, Anjana Rajapakaha, Lucia Rosa, Matilde Rossi, Alice Pascariello,  Jacopo Penna, Lucrezia Pesce, Mattia Sardi, Simone Scozzaro, Giulia Serra, Jasmine Serra, Ambra Scano, Vanessa Stabile, Sveva Viarengo e Leonardo Zaccarelli.

Recensione a cura di Alessandro Cutelli



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