giovedì 12 dicembre 2019

Progetto Erasmus + Asti - Chambly


Alla scuola Jona arrivano i francesi ...




Vivre l’écocitoyenneté en Europe è il titolo del progetto Erasmus + che la scuola secondaria di primo grado Jona di Asti ha avviato nello scorso mese di novembre e che proseguirà per gli anni scolastici 2019/20 e 2020/21, con l’intento di sviluppare nei ragazzi un più forte senso di appartenenza alle istituzioni europee, stimolando i futuri cittadini ad adottare un comportamento etico e responsabile nei confronti dell’ambiente.
Attraverso il tema trasversale dell’ecocittadinanza, che investe più discipline come la geografia, le scienze, la tecnologia, l’arte e la letteratura, il progetto punta a rafforzare lo scambio culturale e l’utilizzo delle lingue straniere europee coinvolte nel gemellaggio tra la scuola Jacques Prévert di Chambly le la scuola Jona dell’Istituto Comprensivo 1 di Asti.
Il gruppo di studenti della Jona di Asti che partecipano al gemellaggio.

Ma perché dobbiamo sviluppare l’uso delle lingue attraverso contenuti disciplinari? A tal proposito è utile ricordare la storia della formazione dell’Europa, che a partire dall’incoronazione di Carlo Magno e passando per la nascita di Carlo V, si è configurata e strutturata nell’attuale Unione Europea: “Parlo in spagnolo a Dio, in italiano alle donne, in francese agli uomini e in tedesco al mio cavallo” diceva Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero. L’imperatore utilizzava lo spagnolo nella preghiera, in quanto lingua materna, l’italiano come lingua di seduzione e legata alla bellezza delle cose terrene, il francese come lingua della diplomazia e il tedesco per dare ordini e comandare.
Ovviamente per Carlo V l’uso delle lingue straniere era funzionale al governo di un territorio eterogeneo e al potere politico della dinastia degli Asburgo, ma anche le neuroscienze avvalorano il peso dello studio delle lingue straniere sullo sviluppo della forma mentis. Conoscere più di due lingue infatti fa bene alla salute, rafforza le capacità cognitive, rallenta la progressione di malattie degenerative come l’Alzheimer e aiuta a conservare più a lungo le funzioni cerebrali rafforzando la memoria. Per questo e per ragioni culturali, la scuola Jona punta a favorire lo sviluppo delle competenze disciplinari veicolate dall’uso delle lingue straniere come il francese.

La pratica della lingua francese per gli studenti di Asti e lo studio dell’italiano per i corrispondenti di Chambly sarà il fil rouge capace di legare e accompagnare il tema dell’ecocittadinanza nelle varie declinazioni disciplinari. In particolare, il progetto prevede tre tipi di mobilità da parte degli studenti (Asti-Torino, La Ciotat e Chambly-Paris) finalizzate a realizzare azioni concrete di sensibilizzazione e di protezione dell’ambiente dei due Paesi partner, allo scopo di sviluppare competenze linguistiche, sociali, tecnologiche e stimolando al contempo la cooperazione culturale, lo spirito d’iniziativa e di solidarietà.
L’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, attraverso la pubblicazione sulla piattaforma e-twinning, favorirà la nascita dello spirito di un gruppo coeso e impegnato verso la conoscenza e la valorizzazione dell’ambiente naturale e antropizzato. Al fine di formare i futuri cittadini eco-responsabili le diverse esperienze laboratoriali, a cui parteciperanno gli alunni coinvolti nel progetto, avranno lo scopo di sviluppare un’etica della responsabilità e del mantenimento dell’integrità ecologica affermando la necessità di estendere i principi di tutela della risorsa naturale anche alle zone antropizzate e ai valori storico-culturali ad esso connessi, come il paesaggio agrario collinare astigiano e i paesaggi letterari, evidenziando l’importanza degli spazi verdi, come giardini e parchi (Rocchetta Tanaro) in relazione ai corridoi ecologici fluviali, come quello del Borbore e del Tanaro. Il progetto, che si concluderà con una mostra pubblica, ha l’ambizione di far emergere la complessità del paesaggio secondo tre diverse dimensioni: quella del paesaggio economico-sociale delle colline viti-vinicole e del paesaggio fluviale; quella storico-culturale, di estrema importanza per Paesi come l’Italia e la Francia, i cui paesaggi sono direttamente fondati sulla storia abitativa e sui processi di acculturazione; quella semiotica ed estetica, legata all’immagine e ai simboli che il paesaggio ha assunto a seguito dei resoconti di viaggio di scrittori, artisti e ambasciatori.
In definitiva, gli alunni italiani e francesi coinvolti nel progetto di gemellaggio biennale potranno sperimentare come la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi passi necessariamente attraverso il riconoscimento, la condivisione e la conoscenza del patrimonio ambientale da cui noi tutti dipendiamo.
Alessandro Cutelli

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