Alla scuola Jona arrivano i francesi ...
Vivre
l’écocitoyenneté en Europe è il titolo del progetto Erasmus + che la scuola
secondaria di primo grado Jona di Asti ha avviato nello scorso mese di novembre
e che proseguirà per gli anni scolastici 2019/20 e 2020/21, con l’intento di
sviluppare nei ragazzi un più forte senso di appartenenza alle istituzioni
europee, stimolando i futuri cittadini ad adottare un comportamento etico e
responsabile nei confronti dell’ambiente.
Attraverso
il tema trasversale dell’ecocittadinanza, che investe più discipline come la
geografia, le scienze, la tecnologia, l’arte e la letteratura, il progetto
punta a rafforzare lo scambio culturale e l’utilizzo delle lingue straniere
europee coinvolte nel gemellaggio tra la scuola Jacques Prévert di Chambly le
la scuola Jona dell’Istituto Comprensivo 1 di Asti.
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Il gruppo di studenti della Jona di Asti che partecipano al gemellaggio. |
Ma
perché dobbiamo sviluppare l’uso delle lingue attraverso contenuti
disciplinari? A tal proposito è utile ricordare la storia della formazione
dell’Europa, che a partire dall’incoronazione di Carlo Magno e passando per la
nascita di Carlo V, si è configurata e strutturata nell’attuale Unione Europea:
“Parlo in spagnolo a Dio, in italiano alle donne, in francese agli uomini e in
tedesco al mio cavallo” diceva Carlo V d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano
Impero. L’imperatore utilizzava lo spagnolo nella preghiera, in quanto lingua
materna, l’italiano come lingua di seduzione e legata alla bellezza delle cose
terrene, il francese come lingua della diplomazia e il tedesco per dare ordini
e comandare.
Ovviamente
per Carlo V l’uso delle lingue straniere era funzionale al governo di un
territorio eterogeneo e al potere politico della dinastia degli Asburgo, ma
anche le neuroscienze avvalorano il peso dello studio delle lingue straniere
sullo sviluppo della forma mentis. Conoscere più di due lingue infatti
fa bene alla salute, rafforza le capacità cognitive, rallenta la progressione
di malattie degenerative come l’Alzheimer e aiuta a conservare più a lungo le
funzioni cerebrali rafforzando la memoria. Per questo e per ragioni culturali,
la scuola Jona punta a favorire lo sviluppo delle competenze disciplinari
veicolate dall’uso delle lingue straniere come il francese.
La
pratica della lingua francese per gli studenti di Asti e lo studio dell’italiano
per i corrispondenti di Chambly sarà il fil rouge capace di legare e
accompagnare il tema dell’ecocittadinanza nelle varie declinazioni
disciplinari. In particolare, il progetto prevede tre tipi di mobilità da parte
degli studenti (Asti-Torino, La Ciotat e Chambly-Paris) finalizzate a
realizzare azioni concrete di sensibilizzazione e di protezione dell’ambiente
dei due Paesi partner, allo scopo di sviluppare competenze linguistiche,
sociali, tecnologiche e stimolando al contempo la cooperazione culturale, lo
spirito d’iniziativa e di solidarietà.
L’uso
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, attraverso la
pubblicazione sulla piattaforma e-twinning, favorirà la nascita dello spirito
di un gruppo coeso e impegnato verso la conoscenza e la valorizzazione
dell’ambiente naturale e antropizzato. Al fine di formare i futuri cittadini
eco-responsabili le diverse esperienze laboratoriali, a cui parteciperanno gli
alunni coinvolti nel progetto, avranno lo scopo di sviluppare un’etica della
responsabilità e del mantenimento dell’integrità ecologica affermando la
necessità di estendere i principi di tutela della risorsa naturale anche alle
zone antropizzate e ai valori storico-culturali ad esso connessi, come il
paesaggio agrario collinare astigiano e i paesaggi letterari, evidenziando
l’importanza degli spazi verdi, come giardini e parchi (Rocchetta Tanaro) in
relazione ai corridoi ecologici fluviali, come quello del Borbore e del Tanaro.
Il progetto, che si concluderà con una mostra pubblica, ha l’ambizione di far
emergere la complessità del paesaggio secondo tre diverse dimensioni: quella
del paesaggio economico-sociale delle colline viti-vinicole e del paesaggio
fluviale; quella storico-culturale, di estrema importanza per Paesi come
l’Italia e la Francia, i cui paesaggi sono direttamente fondati sulla storia
abitativa e sui processi di acculturazione; quella semiotica ed estetica,
legata all’immagine e ai simboli che il paesaggio ha assunto a seguito dei
resoconti di viaggio di scrittori, artisti e ambasciatori.
In
definitiva, gli alunni italiani e francesi coinvolti nel progetto di
gemellaggio biennale potranno sperimentare come la conservazione della
biodiversità e degli ecosistemi passi necessariamente attraverso il
riconoscimento, la condivisione e la conoscenza del patrimonio ambientale da
cui noi tutti dipendiamo.
Alessandro
Cutelli